Ausl Valle d’Aosta. Il SerD in prima linea per il contrasto al bullismo e cyberbullismo

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“Al SerD riscontriamo spesso le conseguenze sulle vittime, tra cui disturbi psicologici, abbandono delle relazioni, dispersione scolastica e, in casi gravi, ideazione suicidaria. La vittima emerge dal trauma se in possesso di forte resistenza mentale o se viene aiutata e sostenuta”

Il SerD, il Servizio per le Dipendenze patologiche dell’Azienda USL, ha appena concluso un progetto di sensibilizzazione e prevenzione contro bullismo e cyberbullismo. Il progetto, in collaborazione ha coinvolto gli studenti di 5 classi delle Medie con un percorso educativo di 20 ore: ogni classe ha partecipato a 4 ore di attività, che hanno incluso la compilazione di un questionario anonimo inviato dalla Sovraintendenza agli studi, le discussioni sui risultati emersi dalle risposte e la suddivisione in sotto gruppi per la creazione di elaborati digitali sul tema del contrasto al bullismo.

Gli studenti hanno fatto mostra di impegno e notevole creatività ed il loro entusiasmo ha portato alla decisione di coinvolgerli nella formazione rivolta ai loro compagni delle classi prime, ampliando così l’impatto del progetto (peer education). 

In occasione della Giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo si è poi tenuta presso la scuola “E. Martinet” la premiazione degli elaborati degli studenti presentando i cinque migliori elaborati sui quaranta realizzati. “Un plauso alle scuole che sono ricettive e partecipi nell’attuazione di questi progetti. E’ fondamentale impegnarsi tutti nella lotta contro il bullismo – dice il Dott. Gerardo Di Carlo, Direttore del SerD -. Ognuno di noi, famiglie, studenti, insegnanti, ha un ruolo fondamentale nel creare un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo”. 

“Questo progetto – spiega la Dott.ssa Sveva Mancini, Educatrice del SerD e coordinatrice dell’attività – rappresenta un significativo passo avanti nella sensibilizzazione dei giovani su questo delicato tema, soprattutto perché, oltre a informare, ha spinto gli stessi ragazzi a svolgere il ruolo di educatori nei confronti dei compagni più giovani”.

“Il bullismo – prosegue il Dott. Di Carlo – non deve essere visto come un problema del singolo (vittima o bullo che sia), ma come una questione collettiva da risolvere pertanto in modo unitario. Al SerD riscontriamo spesso le conseguenze sulle vittime tra cui disturbi psicologici, abbandono delle relazioni, dispersione scolastica e, in casi gravi, ideazione suicidaria. La vittima emerge dal trauma se in possesso di forte resistenza mentale o se viene aiutata e sostenuta”.

Scarso sviluppo dell’empatia, menzogna e manipolazione caratterizzano la descrizione prototipica del bullo, “rappresentazione però – spiega il Direttore del SerD – di una apparente durezza che cela lacune psicologiche, conflitti e problemi vissuti anche precocemente nel contesto familiare. Spesso l’aggressore è stato o è, lui stesso, vittima di abusi e traumi psicofisici ad opera di adulti che lo hanno spinto verso un processo di identificazione con l’aggressore: la vittima diventa il carnefice al fine di acquisire maggiore potere e interiorizzare l’unica forma appresa di affermazione, ovvero la forza fisica e verbale”.

L’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Carlo Marzi: “Il lavoro del SerD nella prevenzione del bullismo e del cyberbullismo conferma l’importanza della sinergia tra sanità e scuola. Strategie come la peer education e l’uso di strumenti digitali sono fondamentali per sensibilizzare e supportare i giovani, vittime e aggressori compresi. Come Regione, continueremo a investire in progetti innovativi per il benessere giovanile, come la web app Youngle e il progetto Gioca al questionario, perché solo con un impegno collettivo possiamo costruire un ambiente più sicuro e inclusivo per i nostri ragazzi”.Il SerD è fortemente impegnato in progetti innovativi, in particolare rivolti alla prevenzione del disagio giovanile. Tra questi la web app di ascolto per i giovani gestita dai giovani del progetto nazionale Youngle, il progetto Gioca al questionario rivolto alle scuole secondarie di primo grado (questionario gamificato ambientato in una Valle d’Aosta futuristica che raccoglierà dati sul benessere dei ragazzi e permetterà di tarare ancor meglio gli interventi di prevenzione), la formazione Among Us, destinata ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

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