Un altro riconoscimento di prestigio all’unita’ diretta dal dottor Michele Amenta, assegnato dalla Societa’ Italiana di Urologia (SIU). Nel 2024 un boom di pazienti e interventi chirurgici (+6,8%).
A pochi giorni dal “bollino azzurro” l’Urologia di Portogruaro ha ricevuto un altro riconoscimento di prestigio: il “bollino arancione” assegnato dalla Società Italiana di Urologia (SIU).
Si tratta di una seconda certificazione che attesta l’eccellente lavoro svolto dall’equipe di Urologia di Portogruaro diretta dal dottor Michele Amenta.
La Società Italiana di Urologia ha mappato l’attuale offerta nazionale di diagnosi e cura del tumore del rene nei Centri Urologici Italiani, ha poi selezionato quelli ad elevato volume di interventi chirurgici che offrono un trattamento d’avanguardia nel tumore del rene, nei servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia. Un comitato costituito dalla SIU, composto anche da radiologi, anatomo-patologi ed oncologi, ha quindi valutato nel dettaglio i percorsi diagnostico-terapeutici, nonché i servizi erogati al paziente con tumore del rene. Il superamento di determinati parametri ha permesso di ricevere il “bollino arancione”.
“Grazie all’acquisizione delle nuove tecnologie mini invasive, come la chirurgia laparoscopica e robotica – spiega il dottor Amenta – nell’Urologia dell’Ulss 4 è possibile sempre più spesso trattare questa patologia senza dover asportare l’intero organo ma solo il tumore; e qualora sia necessaria la rimozione completa di un rene, questa viene svolta quasi sempre senza il classico “taglio” bensì attraverso piccoli fori sull’addome con tecnica laparoscopica o robotica”.
“L’Urologia di Portogruaro è un’eccellenza che attrae sempre più pazienti; è un’unità operativa che conta su una squadra di professionisti motivati e di elevata professionalità – osserva il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi – . Questi professionisti hanno consentito di incrementare progressivamente la produttività e i volumi di attività ambulatoriale e chirurgica, infatti l’attività chirurgica urologica nel 2024 è aumentata del 6,8% rispetto al 2023, e si tratta di interventi di elevata complessità, eseguiti con tecnologie innovative che prevedono l’impiego, ad esempio, di apparecchiature laser e della chirurgia robotica (+16% rispetto al 2023); tutto questo si traduce per i pazienti in una migliore qualità delle cure e in una riduzione dei tempi di recupero post operatori”.
“E’ un altro grande traguardo per l’Urologia – conclude il dottor Amenta – per il quale sono doverosi dei ringraziamenti: al personale medico e infermieristico del reparto e alla direzione strategica per aver investito nella tecnologia e nella formazione del personale”.