Door to needle da record al Moscati: paziente con ictus ischemico trattato in 10 minuti dall’arrivo in ospedale

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Tempestività, efficienza, professionalità: la Stroke Unit dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino si è aggiudicata per il secondo trimestre consecutivo il livello Diamond del prestigioso programma internazionale “Angels Awards”, un premio conferito dalla European Stroke Organisation (Eso) alle strutture di eccellenza, un indice di qualità riconosciuto all’équipe che riesce a somministrare nel più breve tempo possibile il trattamento specifico per l’ictus ischemico acuto. Gli altri parametri richiesti sono: il numero dei pazienti trattati, la gestione infermieristica, medica e strumentale più idonea a ridurre il rischio di complicazioni e mortalità, e la capacità dei team di rispettare tutti i criteri necessari a garantire gli standard più alti.

Comprensibile la soddisfazione del Responsabile della Stroke Unit, Florindo d’Onofrio: «Per questo premio – dice – il primo dato che si valuta è il fattore tempo e il parametro utilizzato da tutti i centri Europei il door-to-needle, cioè l’intervallo di tempo che intercorre tra l’arrivo del paziente al Pronto soccorso e l’avvio della trombolisi mediante actilyse, potente anticoagulante in grado di dissolvere il coagulo che ha ostruito una arteria cerebrale. Per ottenere il riconoscimento è necessario avere oltre il 75% dei pazienti con ictus trattati entro 60 minuti dall’ingresso in ospedale e oltre la metà trattata entro i 45 minuti. Per raggiungere questi risultati è stato condiviso un percorso dedicato: per ridurre ulteriormente il door to needle abbiamo infatti sperimentato, tra i primi in Italia e in casi selezionati, la possibilità di far giungere direttamente il paziente in sala tac, senza farlo passare per il Pronto soccorso, riuscendo a trattare un paziente addirittura dopo soli 10 minuti dall’ingresso in ospedale».

Va ricordato che in media ogni 30 minuti un paziente colpito da ictus muore o riporta un’invalidità permanente solo per il fatto di essere stato portato in un ospedale non attrezzato a gestire questo tipo di emergenza. «Abbiamo avuto l’ennesima conferma – sottolinea il Direttore generale, Renato Pizzuti – dell’altissimo livello di qualità ed efficienza raggiunto dai professionisti della nostra Azienda. Nel caso specifico, la gestione intraospedaliera dell’ictus richiede uno sforzo ragguardevole, che coinvolge principalmente tutto il personale della Stroke Unit, ma anche medici e infermieri della Neurologia, del Pronto soccorso, della Neuroradiologia, gli anestesisti e gli operatori del servizio trasporti ammalati, che devono lavorare tutti in perfetta sinergia nell’ambito del percorso ictus. Altrettanto importante è anche la gestione della fase sub-acuta, quando i pazienti vengono gestiti nel reparto di Neurologia, per ridurre le complicanze e programmare il trasferimento presso la nostra Riabilitazione. Riconoscimenti come gli Eso Angels Awards premiano proprio questo lavoro di squadra che riduce notevolmente i tempi di un trattamento in cui la rapidità di intervento fa la differenza».

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