Negli ultimi dodici mesi, l’ospedale Santa Croce di Moncalieri ha rivoluzionato l’approccio alla chirur-gia proctologica con l’introduzione di un metodo innovativo che combina anestesia locale e ipnote-rapia. Questa tecnica si è rivelata efficace per rendere l’esperienza chirurgica più confortevole, meno traumatica e dolorosa per i pazienti, aprendo nuove strade nell’ambito delle tecniche anestetiche. L’iniziativa è frutto del lavoro dell’équipe proctologica del Santa Croce e in particolare della dotto-ressa Stefania Martina, referente del settore proctologico, e di Valentina Palazzo, entrambe forma-tesi in ipnosi clinica presso la scuola CIICS del professor Franco Granone.
Un approccio innovativo: l’ipnosi in sala operatoria
L’integrazione dell’ipnosi in sala operatoria permette di limitare l’uso di farmaci e di intervenire in modo mirato sul benessere psicofisico del paziente. Questo metodo ha portato significativi benefici: i pazienti sottoposti a interventi di proctologia con il supporto dell’ipnosi riportano una netta riduzione sia del dolore durante l’intervento che nel periodo postoperatorio, oltre a livelli di ansia significativa-mente inferiori. L’efficacia di questo approccio è supportata da solidi studi scientifici che evidenziano l’ipnosi come strumento valido per la gestione del dolore e dell’ansia, integrandosi perfettamente con l’anestesia locale senza effetti collaterali indesiderati.
Benefici per il paziente: un’esperienza più serena e meno dolorosa
L’utilizzo dell’ipnosi è particolarmente adatto per pazienti che temono il dolore e le complicanze le-gate all’anestesia generale. Questo approccio permette infatti di garantire una maggiore serenità, riducendo la percezione del dolore e migliorando complessivamente l’esperienza operatoria. La dot-toressa Martina e Valentina Palazzo hanno evidenziato come i pazienti si dichiarino più soddisfatti dell’intervento e dimostrino una più rapida ripresa fisica e psicologica. Le tecniche ipnotiche aiutano inoltre a ridurre i tempi di degenza e a favorire una migliore qualità della vita post-intervento.
Verso una chirurgia più umana e centrata sulla persona
L’esperienza del Santa Croce dimostra come l’approccio multidisciplinare possa contribuire a tra-sformare la chirurgia in un ambito più umano e centrato sul paziente. Con l’uso di tecniche innovative e con una visione olistica della cura, il team di chirurgia generale intende continuare a esplorare soluzioni che mettano al centro il benessere della persona. La sperimentazione di nuovi strumenti
come l’ipnosi clinica si inserisce in una prospettiva in cui la tecnologia e la medicina si evolvono insieme, rendendo l’esperienza chirurgica sempre meno invasiva e più rispettosa delle esigenze individuali.
Una nuova frontiera della chirurgia
L’introduzione dell’ipnosi clinica nelle procedure chirurgiche rappresenta una nuova frontiera della medicina, unendo competenze scientifiche e tecniche non convenzionali per migliorare il benessere del paziente. Il percorso formativo intrapreso dalle dottoresse Martina e Palazzo presso la scuola CIICS del professor Granone è un esempio di come la preparazione avanzata e l’innovazione pos-sano contribuire a fare della chirurgia un’esperienza più positiva, riducendo il carico emotivo e fisico per chi deve affrontare un’operazione.
Il percorso intrapreso dall’ospedale Santa Croce di Moncalieri testimonia l’importanza di una chirur-gia che guarda oltre il puro atto operatorio, valorizzando l’aspetto umano e psicologico della cura. Il futuro della medicina è sempre più orientato verso soluzioni che integrano tecnologia e benessere psicofisico, con un’attenzione crescente alla qualità della vita del paziente
“Sono estremamente soddisfatto dell’introduzione dell’ipnosi come supporto terapeutico nella nostra pratica proctologica presso la struttura che dirigo.” – afferma il dott. Gabriele Pozzo, direttore S.C. Chirurgia Moncalieri – “Questa innovazione, promossa in particolare dalla dott.ssa Martina e dai miei collaboratori, rappresenta un significativo passo avanti nel migliorare il benessere del paziente, ri-ducendo l’ansia e il dolore durante le procedure. Desidero sottolineare che la formazione necessaria è stata intrapresa al di fuori dell’orario di lavoro e su base volontaria, dimostrando l’elevata dedizione e il profondo impegno del team nel voler offrire un servizio d’eccellenza. Ringrazio la dott.ssa Martina e tutti i membri del gruppo per questa iniziativa di grande valore per i nostri pazienti.”
“Una chirurgia che pone al centro l’umanizzazione delle cure è essa stessa un’innovazione” – ag-giunge il dott. Bruno Osella, Commissario dell’ASL TO5 – “un servizio di qualità non deve solo ero-gare prestazioni tecnicamente perfette ma deve saper considerare il paziente nel suo complesso, salvaguardandone al massimo la qualità della vita.”