ASL VITERBO. IMPORTANTE CONGRESSO FORMATIVO SUI CASI CLINICI E CONTROVERSIE IN RADIOLOGIA INTERVENTISTICA

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Nei giorni scorsi, presso la Cittadella della salute di Viterbo, si è svolto un importante evento formativo dal titolo Casi clinici e controversie in interventistica: dalla creazione delle fistole dialitiche endovascolari alla gestione delle complicanze.

Il congresso si è posto l’obiettivo di approfondire le innovazioni nelle tecniche endovascolari per la creazione e la gestione delle fi­stole da dialisi, con un focus specifi­co sull’importanza di un approccio multidisciplinare e con aggiornamento sulle tecniche endovascolari più avanzate. Responsabili scientifici dell’iniziativa, i direttori delle unità operative di Radiologia vascolare e interventistica, di Nefrologia e dialisi e di Chirurgia vascolare dell’ospedale Belcolle: Fabrizio ChegaiStefano Costantini e Antonio Lorido.

Nel corso della giornata di lavori è stato esaminato anche il ruolo critico di una gestione multidisciplinare in cui nefrologi, radiologi interventisti e chirurghi collaborano strettamente per personalizzare il trattamento e ottimizzare la cura del paziente. Il congresso è stato incentrato, quindi, sulla condivisione di esperienze cliniche, sui casi studio e sulle best practices per favorire lo scambio di conoscenze tra i professionisti del settore. Il coinvolgimento di nefrologi, chirurghi vascolari, radiologi interventisti, anestesisti, infermieri specializzati e tecnici di dialisi è infatti essenziale per garantire un trattamento ottimale dei pazienti e migliorare gli esiti clinici.

Particolarmente qualificato il panel di relatori che sono intervenuti alla Cittadella della salute della città dei papi. Tra questi i nefrologi e radiologi interventisti dell’ospedale Sant’Eugenio, Roberto Palumbo, Sara Dominijanni, Alessio Spinelli e Roberto Cancellieri, il direttore della Radiologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Domenico Patané, e Gianmarco Falcone dell’ospedale Careggi di Firenze, tra i medici più esperti in ambito di creazione endovascolare delle fistole da dialisi.

“Le fi­stole artero-venose (FAV) – spiegano i tre responsabili scientifici dell’evento formativo – rappresentano un accesso vascolare cruciale per i pazienti in emodialisi. L’accesso vascolare artero-venoso (AV) per emodialisi può essere creato con un intervento chirurgico o endovascolare. Nell’ottica di un approccio multidisciplinare al confezionamento dell’accesso vascolare, nefrologi, chirurghi vascolari e radiologi interventisti, devono conoscere e potenzialmente praticare le tecniche interventistiche per tali procedure. Tuttavia, la gestione delle complicanze legate alle fi­stole artero-venose, come la stenosi e la trombosi, costituisce una sfida clinica significativa. Negli ultimi anni, l’evoluzione delle tecniche endovascolari ha rivoluzionato il trattamento delle fi­stole da dialisi, offrendo soluzioni minimamente invasive per preservare la funzionalità degli accessi vascolari”.

La giornata si è conclusa con la trasmissione in diretta streaming dalla sala angiografica di Belcolle di un intervento di creazione di endoFav eseguita dall’equipe composta dai dottori Pier Luigi Aloisio e Armando Raso, supportati dall’assistenza anestesiologica di Alessandro Varzi, dall’infermiera di Radiologia interventistica Anna Maria Capitanelli e dal Tsrm Gianluca Esposito.

“Aver ospitato a Viterbo dei relatori così qualificati e apprezzati a livello nazionale – conclude il commissario straordinario della Asl, Egisto Bianconi – è per la nostra azienda motivo di grande soddisfazione e il buon riconoscimento per il lavoro che i nostri professionisti stanno svolgendo in questo ambito specifico. Voglio ricordare, in questa circostanza, le prime due procedure EndoFav eseguite a Belcolle nello scorso mese di giugno, grazie alle quali è stato possibile creare delle fistole per dialisi senza bisturi, quindi senza approccio chirurgico, su altrettante pazienti, ritenute candidabili per tale metodica. Sono progressi importanti, sotto il profilo delle moderne metodiche che presso il nostro ospedale vengono applicate e che hanno delle importanti ricadute sulla qualità della vita dei nostri cittadini assistiti”.

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